“Uff… è di nuovo mattina.”
Quante volte ti sei svegliata così, con quel leggero peso sul petto e la sensazione che la giornata scorra già da sola, piena di cose da fare?
Fai ciò che va fatto: ti alzi, prepari tutto, lavori, rispondi, sistemi.
È la vita di sempre, quella che conosci bene.
Eppure dentro senti una stanchezza emotiva, una fatica che non è solo fisica, come se ti fossi allontanata da qualcosa di essenziale.
Per molto tempo anch’io ho pensato che fosse normale.
Che la vita adulta fosse fatta così: doveri, ruoli, scadenze, responsabilità.
Finché non ho capito che non era la vita a togliermi energia…
ero io che avevo smesso di sentirmi protagonista della mia vita.
Succede quando, pur continuando a fare tutto “bene”, perdiamo il contatto con noi stesse.
Con ciò che ci accende, ci fa sentire presenti, autentiche, vive.
Ritrovare sé stesse non significa mollare tutto o cambiare strada da un giorno all’altro.
Significa rientrare nel proprio centro, imparare ad ascoltare i segnali interiori e riscoprire il piacere di essere qui — davvero — in ciò che facciamo.
Nei prossimi paragrafi scopriremo perché capita di perdersi nella routine, come riconoscere i segnali che lo mostrano e quali piccoli gesti possono riportarti a quella leggerezza che nasce quando torni a sentire che la tua vita ti appartiene..
🌿 1. Perché a volte perdiamo il contatto con noi stesse
Non succede da un giorno all’altro.
Ci si perde piano, dentro giornate che scorrono tutte uguali.
Nella fretta di far andare avanti le cose e non deludere nessuno.
Ogni mattina ci alziamo con una lista invisibile nella testa:
“Preparo la colazione, accompagno i bambini, rispondo ai messaggi… poi magari penso a me.”
E spesso quel momento non arriva mai.
Così, senza accorgercene, mettiamo i bisogni degli altri davanti ai nostri.
Non perché non ci vogliamo bene, ma perché la giornata scivola tra ciò che serve e ciò che “va fatto”.
Viviamo in modalità dovere, e il dovere — senza presenza — ci scollega dal sentire.
Facciamo tutto, ma dentro restiamo distanti, come se la vita scorresse senza di noi.
A volte ci concediamo piccoli spazi “per noi”: un parrucchiere, un caffè, un’ora di shopping.
Ma se la testa è piena, se lo viviamo come una concessione per tornare subito a dare, non è davvero prendersi cura di sé.
Anche nei giorni liberi, cerchiamo qualcosa da fare o qualcuno con cui stare, perché il silenzio ci mette a disagio.
Eppure è proprio lì, nella semplicità del non fare, che potremmo ritrovarci.
Perdere il contatto con noi stesse non è un errore.
È solo un segno che abbiamo dato tanto fuori e poco dentro.
E che la vita, con dolcezza, ci sta invitando a rallentare e tornare a casa, dentro di noi.
🌙 2. I segnali che indicano che ti sei persa nella routine
Ritrovare sé stesse inizia sempre da qui: riconoscere che qualcosa dentro non è più in sintonia.
Non serve un grande cambiamento o una crisi: spesso i segnali sono sottili, quotidiani — e proprio per questo, li ignoriamo.
Riconoscerli senza giudizio è già un atto di ascolto di sé.
- Ti senti svuotata anche quando hai riposato.
È una stanchezza diversa, più profonda.
Non passa dormendo o staccando dal lavoro.
È come se la tua energia si disperdesse in mille direzioni e non ne rimanesse abbastanza per te.
👉 Il corpo ti sta dicendo che ha bisogno di presenza, non solo di pausa. - Fai tutto “bene”, ma senza vera soddisfazione.
Le giornate scorrono, tutto funziona, ma manca la scintilla.
Ti prendi cura di tutti, ma dentro senti solo un senso di dovere.
👉 È l’anima che ti mostra che stai agendo per abitudine, non per amore. - Hai poco spazio per te — e quando lo hai, non sai cosa farne.
Accendi la TV, scorri il telefono, riempi il tempo. Ma in fondo avresti solo bisogno di stare in silenzio.
Ma in fondo avresti solo bisogno di stare in silenzio.
👉 È il segnale che hai bisogno di ascolto, non di distrazioni. - Ti irriti facilmente o ti commuovi per poco.
Piccole cose ti toccano più del solito.
Non è debolezza: sono emozioni che bussano dopo essere state troppo a lungo messe da parte.
👉 È il cuore che chiede spazio per esprimersi, non controllo. - Non ti riconosci più.
Ti guardi e pensi: “Non so più chi sono, cosa voglio, cosa mi piace.”
Non è dramma, è distanza.
Come se fossi diventata spettatrice della tua vita invece che protagonista.
👉 È l’anima che ti invita a riconnetterti, non a cambiare tutto.
Questi segnali non arrivano per punirti — arrivano per guidarti.
Sono la tua bussola interiore che sussurra: è tempo di rallentare e fare spazio.
Ogni sintomo è un messaggio, ogni vuoto o irritazione è una forma d’amore che ti invita a tornare a te.
E il primo passo è semplice: fermarsi.
Fare una Sosta consapevole — la prima fase del Metodo SENTIRE — per trasformare il “devo” in “scelgo”.
Se ti riconosci anche solo in uno di questi segnali, fermarti un minuto per ascoltarti è già un atto d’amore verso la tua pace interiore.
🌞 3. La S di Sosta del Metodo SENTIRE
Siamo abituate a correre, a riempire ogni spazio, a credere che solo facendo possiamo sentirci in equilibrio.
Ma il primo passo per ritrovare sé stesse non è aggiungere altro.
È fermarsi.
Non un fermarsi che interrompe, ma un fermarsi che riconnette.
È come se, per un attimo, la vita smettesse di scorrerti addosso e tornasse a scorrere attraverso di te.
Quando ti fermi con intenzione — anche solo per un minuto — crei spazio per sentirti viva, presente, intera.
👉 Questo minuto di presenza è il seme della tua pace interiore.
È da qui che inizia il Metodo SENTIRE: con la S di Sosta, il momento in cui smetti di cercarti fuori e torni dentro.

✨ Esercizio di Sosta consapevole
Scegli un momento qualunque della giornata.
Non serve un posto speciale, né silenzio assoluto.
Puoi farlo in cucina, mentre aspetti che salga il caffè o mentre giri la pasta,
in macchina, ferma al semaforo rosso,
oppure — perché no — anche in bagno, mentre fai “tu sai cosa” 😄.
👉 L’importante è esserci, davvero.
Chiudi gli occhi (se puoi) o porta semplicemente l’attenzione al corpo.
Inspira lentamente e lascia che il respiro sciolga ogni tensione.
Percorri mentalmente il corpo, dalla testa ai piedi.
Senza giudicare, semplicemente senti.
Se incontri un punto teso o dolente, non cercare di cambiarlo.
Resta lì con presenza, respira dentro quella parte, come se le dicessi:
“Ti vedo. Ci sono.”
Quando riapri gli occhi, porta con te quella sensazione di spazio e di calma.
👉 Anche un minuto di vera Sosta può cambiare il modo in cui vivi.
Perché non è il tempo che ti manca, ma la presenza dentro quel tempo.
La S di Sosta è il tuo primo passo per tornare a te: semplice, concreta, gentile…
e, se vuoi, anche con un sorriso.
Da qui tutto ricomincia. te: semplice, concreta, gentile… e, se vuoi, anche con un sorriso.
Da qui tutto ricomincia.
🌸 4. Come ritrovare sé stesse nella vita di tutti i giorni
Ritrovare sé stesse non è un evento straordinario.
Non arriva dopo una vacanza in solitaria o un grande cambiamento.
Accade nelle piccole cose, nei gesti di ogni giorno, quando scegli di esserci davvero.
La routine pesa solo quando la vivi senza presenza.
Prima torna a ciò che senti: le emozioni possono orientarti (scoprilo in Emozioni come bussola).
Poi porta presenza in ciò che fai: anche il gesto più semplice diventa un ponte verso te stessa.
☕ Comincia dalle cose semplici
Quando prepari il caffè, fallo lentamente.
Senti il profumo che si diffonde, il calore della tazza tra le mani.
Quando cucini, ascolta il suono dell’acqua che bolle, il ritmo del tuo respiro.
Quando stai in fila o guidi, lascia che il corpo si rilassi e osserva cosa senti, invece di riempire ogni attimo col telefono.
👉 La vita non chiede grandi cose: chiede presenza.
Porta attenzione al respiro mentre fai ciò che fai.
È così che la routine diventa spazio di ascolto.
🪞 Ascolta come ti senti, non solo cosa fai
Non serve cambiare tutto: serve ascoltarti mentre vivi ciò che c’è.
Inizia a chiederti con gentilezza:
“Questo mi fa stare bene davvero, o lo faccio per abitudine?”
👉 Domande semplici accendono la consapevolezza e ti aiutano a distinguere cosa ti nutre da ciò che ti svuota.
💬 Porta verità nelle relazioni
Essere presenti con te stessa significa anche parlare con autenticità.
Dire “no” quando serve, esprimere ciò che senti, smettere di sorridere per forza.
Ogni volta che onori la tua verità, ritrovi un pezzo di te.
👉 Non è egoismo: è amore maturo, quello che nasce dal rispetto di sé.
🌼 Ritrovarsi è un processo, non una meta
Non succede in un giorno, ma ogni giorno un po’.
Ogni volta che ti fermi, che respiri, che scegli con consapevolezza, stai tornando a casa.
Quando la vita si fa caotica — perché si farà — ricordati che non serve scappare.
Ti basta tornare a quella Sosta, al corpo, al respiro.
👉 La leggerezza non nasce dal fare meno, ma dall’essere più presente in ciò che fai.
E allora anche la routine smette di essere una gabbia e torna a essere ciò che è sempre stata:
una danza di gesti semplici, pieni di vita.
Coltivando questi gesti, la pace interiore smette di essere un’idea e diventa un’abitudine.

🌷 Conclusione – Il primo passo per ritrovare te stessa comincia oggi
Forse non puoi cambiare tutto subito.
E forse non è nemmeno necessario.
Per ritrovare te stessa non serve stravolgere la vita — serve ricominciare a sentirla.
Puoi iniziare ora, così come sei.
Con il caffè che sale, i pensieri che corrono e quella stanchezza che ogni tanto si fa sentire.
Basta un minuto di Sosta.
Un respiro in cui torni dentro al corpo e la mente smette di scappare avanti.
👉 Ogni volta che ti ascolti, che ti concedi una pausa, che respiri davvero, stai già ritrovando te stessa.
E passo dopo passo, quella presenza diventa la tua vera pace interiore.
Non cercare la libertà in un altrove: portala qui, nei gesti di ogni giorno.
Nella voce che usi, nei “no” che impari a dire, nel modo in cui ti guardi allo specchio.
👉 La trasformazione inizia nel momento in cui scegli di esserci.
E da lì, piano piano, la vita ricomincia a respirare insieme a te.
💫 Se questo messaggio ti ha risuonato, puoi continuare il cammino con me attraverso le mie riflessioni e strumenti dedicati a ritrovare equilibrio ed energia interiore nella vita di tutti i giorni.
Perché ritrovarti non è un sogno lontano: è una scelta quotidiana, un respiro alla volta, verso la tua pace interiore.




